Città, natura, frontiera: un’America intramontabile.
Fervido polo creativo e culturale, importantissimo hub aeroportuale, Denver, detta The Mile High City per la sua altitudine sul livello del mare, 1609 metri, pari a un miglio terrestre, funge da base ideale per intraprendere un’esplorazione delle Rocky Mountains, nel loro settore più spettacolare sotto il rispetto paesaggistico e naturalistico, in un’ambientazione schiettamente western.
La capitale del Colorado è una città dinamica, briosa, trendy, con un’area metropolitana di circa 2,9 milioni di abitanti e un clima frizzante e soleggiato per almeno 300 giorni l’anno. Offre uno degli scenari urbani più vivaci di tutti gli Stati Uniti, con gli splendidi musei, i poli performativi, i distretti artistici, i molteplici locali disseminati in un prezioso tessuto urbano, la cui ben riconoscibile stratificazione va dai nuclei ottocenteschi a interventi di grandi architetti contemporanei, come Giò Ponti e Daniel Libeskind.
Non meno rilevante, in Utah, la meta conclusiva del viaggio, Salt Lake City, fondata nel 1849 sull’omonimo lago salmastro, quasi un miraggio biblico, da poche decine di pionieri mormoni che, dopo l’assassinio del loro profeta Joseph Smith, intrapreso la marcia verso una Terra Promessa. In vent’anni l’avamposto raggiunse i 70 mila abitanti. La città vive tutta nella sua piazza, su cui affaccia l’imponente prospetto neogotico del Salt Lake Temple, inaccessibile a chi non appartiene alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Vi sorge inoltre la sala fastosa del Tabernacle Choir, col suo coro a più di 10000 canne, visitabile per tutti.
L’itinerario inanella altri notevoli centri:
Cheyenne, capitale del Wyoming e dei cow boys (ma non solo, qui c’è un interessantissimo museo sulle cow girls), celebre per i rodei (a fine luglio si tiene una delle più note kermesse al mondo, la dieci giorni dei Cheyenne Frontier Days), negozi di stivali e abbigliamento western, gli show di pistoleri in piazza Gunslinger e il solenne Campidoglio, importante monumento neoclassico eretto nel 1886;
Rapid City, nella regione delle Black Hills, in South Dakota, dove si visita il Mount Rushmore National Memorial, colossale gruppo plastico rupestre, realizzato tra 1927 e 1941, effigiante i quattro Presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln, Theodore Roosevelt;
Cody, 80 km dallo Yellowstone, fondata nel 1902 dall’eroe western per eccellenza, William Frederick Cody, detto Buffalo Bill, che contribuì alla nascita di questo villaggio, aprendovi l’Irma Hotel, rimasto intatto, e favorendo mediante amicizie influenti la costruzione di imponenti infrastrutture, una su tutte la Buffalo Bill Dam, la diga più grande al mondo al momento della sua costruzione. La sua figura è raccontata dall’avvincente Buffalo Bill Center of the West, complesso espositivo di 5 musei affiliato al prestigioso Smithsonian Institution di Washington.
Incorniciano il percorso la wilderness possente dello Greater Yellowstone Ecosystem, esteso a cavallo di Wyoming, Montana e Idaho, ultimo frammento vergine di ecosistema terrestre temperato dell’emisfero settentrionale, in cui rientrano i Parchi Nazionali di Yellowstone, Patrimonio UNESCO, e Grand Teton, oltre al fascino surreale di Devils Tower e l’amenità alpestre di Jackson Hole, incantevole vallata, lunga 130 km e larga circa 25, inclusa nei confini del Grand Teton National Park, punteggiata dai centri abitati di Jackson e di Teton Village.