Seppure in gran parte sia occupata dall’immenso Rub’ al-Khali, il Quarto Vuoto, la Penisola Arabica non è solo deserti a perdita d’occhio interrotti da oasi qua e là.
Come nei grandi racconti e nelle favole, bisogna spingersi oltre l’orizzonte per trovare una terra d’incanto: l’Oman che definire impareggiabile, è estremamente riduttivo.
Una storia antica come l’umanità stessa, un territorio molteplice, una natura che sa essere amabile, selvaggia e soprattutto mai uguale.
Un paese che offre a chi lo visita un mare turchese, spiagge di un bianco purissimo. Deserti infiniti che contengono civiltà sepolte dalle sabbie punteggiate di ombrosi palmeti. Montagne che si stagliano verso il cielo da cui scendono rii in rombanti cascate, alture che sono le fondamenta di inespugnabili fortezze solitarie. Una landa disseminata di pendii terrazzati di delicate rose damascene dal profumo inebriante, di antichi villaggi sonnolenti e vivaci mercati in cui prorompono il profumo dell’incenso e le fragranze delle spezie.
Una terra che regala un sole dardeggiante in cieli tersi e notti trapunte di tutta la gloriosa luce stellare.
Terra di cultura, arte e tradizione, frutto delle genti che nei secoli vi sono passate e insediate.
Casa di un popolo sorridente, ospitale, fiero e generoso.